LE PASQUE VERONESI
Gli eventi storici
Verona e tutto il contado insorgono contro gli occupanti francesi di Napoleone Bonaparte.
Contesto Storico
In Francia era caccia ai controrivoluzionari, preti e religiosi che non giuravano fedeltà alla Rivoluzione. Torture, abbandono alla morte per stenti su pontoni al largo della costa atlantica, condanne a morte, delazioni, deportazioni alla Guyana, messe clandestine nei boschi e in case private rivelate da spie.
In Italia la persecuzione fu più blanda, ma gli ordini da Parigi erano chiari: distruggere il Papato, la Chiesa e rubare tutto il possibile per ripianare l’enorme debito francese.
Salvo sparuti giacobini, tutti odiavano i rivoluzionari francesi.
Le Insorgenze furono la più grande guerra di popolo mai combattuta in Italia.
Le Insorgenze
Le popolazioni combattevano contro gli occupanti provenienti dalla Francia rivoluzionaria, che intendevano distruggere la Chiesa e gli Stati cattolici italiani, per instaurarvi Repubbliche sorelle di quella francese, con regimi filorivoluzionari.
In un’Italia che aveva solo un terzo degli abitanti dei secoli successivi, le perdite furono drammatiche: 50 volte i morti del Risorgimento e 20 volte quelli della Resistenza del 1943-45. La cifra più prudente menziona 250mila morti, dal 1796 al 1814.
Pasque Veronesi
1. Quando
Le Pasque Veronesi, così chiamate dagli stessi Comandi francesi come richiamo ai Vespri Siciliani del 1282, scoppiarono il 17 aprile 1797, lunedì dopo Pasqua e infuriarono per 9 giorni.
Prima furono liberate le Porte. Ripreso il controllo della città, furono ristabilite le comunicazioni con la provincia, con Venezia e con le altre città.
Il piccolo esercito veronese del Generale Maffei combatteva nel bresciano e sul Lago, per scacciare i filofrancesi da diversi paesi.
I napoleonici, asserragliati senza viveri a Castelvecchio e nei castelli sulle Torricelle, erano cannoneggiati dalla popolazione e da artiglieri austriaci, ex prigionieri dei francesi, liberati dai veronesi.
2. Perché
Occupati da Bonaparte, Verona e il Veneto passarono da una condizione felice a un vero incubo. Perseguitate le tradizioni, profanate le chiese, imposte contribuzioni enormi, il calendario e le ore rivoluzionarie.
Volendo rivoluzionare l’Italia e distruggere la Serenissima, i francesi prima (marzo 1797) staccarono Bergamo, Brescia e Crema da Venezia con dei colpi di Stato, poi tentarono di fare lo stesso a Verona.
Ma la città decise di restare fedele a San Marco e di armarsi. I napoleonici, pensando di soffocare facilmente l’insurrezione, iniziarono i bombardamenti. La situazione sfuggì loro di mano e rischiò di compromettere le conquiste di Bonaparte in Italia.
3. Conseguenze
Processi farsa davanti a una corte marziale francese; deportazione in campi di concentramento in Francia della guarnigione veneta (2.700 uomini) che difendeva Verona; assalti a chiese e conventi; saccheggio del Monte di Pietà; requisizioni di opere d’arte e manoscritti (molti mai più tornati da Parigi); argenterie delle chiese fuse in lingotti inviati in Francia; antiche istituzioni civiche soppresse (inclusi ospedali, opere di carità, Accademie nobiliari); fucilazioni (alcuni dei fucilati morirono da Martiri).
Le Municipalità rette dai giacobini locali, servi dei francesi, abbatterono tutti i leoni di San Marco, limarono gli stemmi nobiliari dai palazzi, espropriarono i beni privati tramite tasse e imposero un catechismo repubblicano per indottrinare i fedeli.